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di Paolo Argenti
Più dinamismo nell'economia del Sud Sardegna
di Gherardo Gherardini
Per il capoluogo sardo un nuovo sistema portuale
di Gianni Dessì
Una legge per Cagliari, città-guida della Regione

Osservatorio economico

 

Osservatorio economico

 

Economia dell’istruzione e del lavoro in Sardegna in “Temi Economici della Sardegna”, a cura di Anna  Maria Pinna e Giovanni  Sulis – Università di Cagliari e Crenos

Lo studio si propone di descrivere e interpretare i percorsi di istruzione in Sardegna e la loro relazione con gli esiti nel mercato del lavoro. A questo fine vengono utilizzati strumenti statistici capaci di cogliere le relazioni tra le variabili di interesse usufruendo di un contributo collettivo di economisti, statistici e sociologi.
Il lavoro è articolato in due parti, nella prima vengono analizzate le caratteristiche del sistema formativo e dell’istruzione universitaria; nella seconda vengono valutati gli esiti nel mercato del lavoro in termini di probabilità occupazionali e redditi percepiti.
Il punto di partenza dell’analisi è un quadro generale sulla dotazione di capitale umano. I risultati mostrano che l’isola soffre un forte ritardo in termini di quantità e qualità di questo fattore produttivo, soprattutto in riferimento alle competenze richieste nel mercato del lavoro e alle linee guida emerse in ambito comunitario per il raggiungimento di obiettivi di carattere economico e sociale (accordi di Lisbona).
Il quadro macroeconomico sopra delineato viene accompagnato da una analisi microeconomica che parte dallo studio degli esiti scolastici e la loro interazione con il settore della formazione professionale. L’analisi prende piede dalle caratteristiche dell’offerta formativa in Sardegna e dalle determinanti del drop-out degli studenti della scuola dell’obbligo. I risultati indicano una tendenza positiva in termini di tassi di scolarizzazione primaria ma risultati non soddisfacenti per l’istruzione secondaria. Sulla base di questo dato, vengono dunque fornite ulteriori evidenze sull’espansione del settore formativo privato e sulla concorrenza con il settore formativo tradizionale.
Uno dei fattori di successo della formazione sembra essere stata la sua capacità di soddisfare una emergente domanda di “ingresso immediato nel mercato del lavoro” e soprattutto una oculata capacità di localizzazione laddove questa domanda emerge in maniera chiara e univoca.
Da una parte si osserva un processo di segmentazione del mercato del lavoro con percorsi alternativi già nelle fasi iniziali della carriera lavorativa; dall’altra si nota una prima evidenza delle determinanti dell’abbandono degli studi universitari, dei fattori che aumentano le probabilità di occupazione dei laureati e infine degli effetti che i livelli di istruzione hanno sulla carriera lavorativa e sulle dinamiche dei redditi e delle disuguaglianze nel medio periodo.
Il lavoro evidenzia che sono i percorsi scolastici in termini di diploma che influenzano in maniera preponderante queste probabilità di successo/insuccesso con un vantaggio consistente per coloro che hanno studiato (con profitto) presso i licei scientifico e classico.
L’analisi esplorativa dei dati provenienti dall’indagine sulla condizione occupazionale dei laureati dell’Ateneo di Cagliari ha permesso dunque una prima valutazione della transizione dall’università al lavoro.
Con un tasso di disoccupazione giovanile nella media italiana, il possesso di un titolo di studio per i giovani sardi aumenta le probabilità di trovare un’occupazione.
Lo studio si conclude con gli esiti nel mercato del lavoro in termini di redditi percepiti dalle famiglie nel loro complesso. I risultati indicano che in Sardegna, più che nel Mezzogiorno e nel resto d’Italia, il possesso di una laurea garantisce redditi superiori rispetto alle altre fasce della popolazione, anche a parità di altre caratteristiche.
A conclusione dell’inchiesta si ipotizza un aumento più consistente dell’offerta di lavoro qualificato per le donne rispetto agli uomini.

L'economia nella Sardegna centro-orientale,  Rapporto del Banco di Sardegna


A partire dal 2001 il Banco di Sardegna ha ritenuto opportuno effettuare una serie di analisi sull’andamento e le prospettive dell’economia a livello delle singole Province della Sardegna, con l’obiettivo prioritario di offrire alle imprese locali conoscenze  utili per la loro operatività nel mercato.
I Rapporti predisposti a tal fine sono stati presentati in appositi incontri con gli imprenditori, con le associazioni di categoria e con gli enti locali di ciascuna Provincia: le pubblicazioni hanno riscosso un diffuso apprezzamento confermando la validità dell’iniziativa.
In relazione a questo positivo esito, il Banco ha realizzato un progressivo aggiornamento della situazione congiunturale nelle Province dell’isola, con i necessari approfondimenti.Specifiche analisi – anch’esse pubblicate – sono state dedicate anche ad altre aree del territorio regionale di particolare interesse, come il Sulcis Iglesiente, l’Ogliastra e il Nord-Est Sardegna.
Obiettivo dell’inchiesta in esame, espressamente dedicata al mondo delle imprese,  è quello di offrire un  aggiornamento della situazione congiunturale dell’economia della provincia di Nuoro, sia in complesso che nelle sue componenti settoriali. Il quadro è pertanto focalizzato sui consuntivi relativi agli anni 2004 e 2005, nonché sulle prospettive che dovrebbero caratterizzare il 2006, mentre per gli aspetti strutturali si rinvia alle considerazioni espresse nel primo Rapporto, presentato nel gennaio 2002.
L’analisi, per motivi essenzialmente statistici, legati alla indisponibilità al momento della pubblicazione di dati ufficiali territorialmente disaggregati, riguarda la Provincia di Nuoro nella sua precedente estensione territoriale. Questa peraltro può intendersi anche come sommatoria seppure non precisa delle due Provincie, di Nuoro e dell’Ogliastra, di recente attivate sulla base della nuova configurazione voluta dalla Regione autonoma.
Lo studio del Banco si articola in quattro parti fondamentali: nella prima si tracciano le linee essenziali dell’evoluzione complessiva di breve periodo in Sardegna e nella Provincia di Nuoro, con riferimento agli indicatori solitamente utilizzati nelle analisi congiunturali e nei limiti delle informazioni disponibili. Una particolare attenzione è rivolta all’andamento del commercio con l’estero  e alla situazione del mercato del lavoro.
Nella seconda parte, l’analisi congiunturale è effettuata a livello dei grandi settori produttivi (Agricoltura, Industria, Commercio e Turismo) caratterizzanti il territorio.
Nella terza parte vi è la descrizione, di particolare interesse per i rapporti sempre più intensi tra banca e famiglie e tra banca e imprese, della operatività del sistema creditizio provinciale, sotto il profilo del posizionamento nel territorio, dell’attività di raccolta e dell’attività di finanziamento con i connessi livelli di rischiosità.
Nella quarta parte, infine, si è ritenuto opportuno riportare un’analisi sul “peso economico” che le due nuove Province – Nuoro e Ogliastra –  rispettivamente presentano, in termini di indicatori strutturali, quali le caratteristiche demografiche, il valore aggiunto, l’occupazione e il sistema delle imprese.
Il Rapporto del Banco è stato elaborato da un team, coordinato da Giulio Fettarappa,  costituito da: Renzo Usai, per la parte riguardante l’evoluzione complessiva dell’economia e del mercato del lavoro, il comportamento dei grandi settori produttivi, il “peso economico” delle due nuove Province;  Andrea Pelucelli, per la parte relativa al sistema del credito; Anna  Addis per il capitolo riguardante l’attività nel leasing.
Il Rapporto è scaricabile dal sito www.bancosardegna.it. Copie del documento sono inoltre disponibili presso la Segreteria Generale del  Banco di Sardegna.