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Il Consiglio regionale favorirà il rilancio della Carbosulcis

 

14/10/2003  – Esistono le condizioni obiettive per il rilancio dell’attività estrattiva della Carbosulcis e non appena la Sotacarbo avrà presentato, entro il prossimo mese di novembre, un reale e fattibile piano industriale, il Consiglio approverà i necessari provvedimenti e chiederà che siano inseriti nella prossimo Finanziaria.

Questa la posizione “unitaria” dei presidenti dei gruppi consiliari, al termine di un incontro con la delegazione sindacale della società mineraria, incontro che si è svolto subito dopo la conclusione della seduta antimeridiana dell’Assemblea regionale.

Il problema “è ben conosciuto, dalle diverse forze politiche”, che in più di un’occasione hanno incontrato i rappresentanti sindacali dell’Azienda, i responsabili sindacali della categoria, gli amministratori della società. Le possibilità di rilancio dell’attività estrattiva sono reali, hanno ricordato i rappresentanti sindacali; con macchine efficienti e razionalizzando le attività di galleria il traguardo del milione di tonnellate annue è facilmente raggiungibile ed il carbone del Sulcis, inoltre, potrebbe essere fornito all’Enel, che si è impegnata a bruciarlo godendo, per otto anni, di un particolare sovrapprezzo termico, ad un prezzo significativamente inferiore a quello d’importazione.

Un quadro in teoria confortante, che però cozza con le esigenze finanziarie della società che, ieri si è riunito il consiglio di amministrazione per esaminare proprio lo stato delle casse societarie, non ha i soldi necessari per andare avanti. Alla fine del mese, hanno anche aggiunto i sindacalisti, se non succederanno fatti nuovi gli amministratori “hanno minacciato di portare i libri contabili in tribunale” e questo segnerebbe il fallimento della Carbosulcis.

“Il Consiglio, la Giunta  – si legge in un comunicato dell’Assemblea regionale – da tempo si stanno occupando di questa industria, ormai completamente di proprietà della Regione, che garantisce quasi cinquecento posti di lavoro, che rappresenta un’iniziativa importante in una zona depressa, caratterizzata da gravi tensioni sociali, tanto è vero che lo stesso Esecutivo, nello scorso mese di agosto, aveva autorizzato gli amministratori della Carbosulcis a ricorrere agli istituti di credito, per pagare dipendenti e garantire l’attività produttiva. Ma le banche non hanno ancora concesso queste nuove anticipazioni”.

Una situazione insostenibile, ma i rappresentanti di tutti i gruppi politici hanno confermato la “disponibilità più completa” ad onorare gli impegni assunti, a garantire il rilancio di un’attività che avrebbe positive ricadute anche su altre industrie della zona (la Portovesme, l’Alcoa, l’Aluminia sono in crisi per gli alti costi energetici). “Occorre un realistico piano industriale e la Sotacarbo, alla quale è stata affidata l’elaborazione, lo consegnerà entro il prossimo mese e sono necessarie adeguate risorse finanziarie”.

“Non appena avremo a disposizione gli studi, li esamineremo e decideremo in merito, proponendo che i necessari provvedimenti siano inseriti nella prossima, ma ormai imminente, Finanziaria”, hanno assicurato i consiglieri Oppi, Spissu, Corona, Falconi, Fadda, Calledda, Pinna, Biggio, Orrù, Ibba, Dettori, Scano, Comodi, presenti all’incontro.

“Nessuno vuole buttare a mare questa realtà, nessuno vuole ignorare le reali possibilità di rilancio di un’attività che può diventare economicamente valida. Ma occorrono scelte moderne, decisioni razionali e chiare”.

Chi ha sbagliato sarà chiamato a rispondere dei suoi errori, ma questa volta non saranno proposte iniziative “tampone” o parziali. Il Consiglio deciderà se e come rilanciare il settore ed indicherà obiettivi e traguardi; esaminerà e darà il suo parere su piani e progetti, che dovranno realmente garantire la ripresa e lo sviluppo di un’attività estrattiva che, a conti fatti, sembra ancora in grado di produrre ricchezza e favorire sviluppo.