«La Regione, chiaramente colpevole del mancato controllo della sua Società in house, ha assistito passivamente al depauperamento delle competenza dell’Igea, sancendo il suo sostanziale fallimento. Nonostante l’impegno profuso dall’ing. Antioco Gregu e poi dall’attuale commissario liquidatore, dott. Michele Caria, nominato con atto dell'Assemblea dei Soci del 10/12/2014, la situazione risulta, ancora oggi, al collasso a causa del disinteresse della Regione». Lo afferrma in un comunicato stampa l’avv. Roberto Frongia, del Centro studi Riformatori sardi, in relazione alla «drammatica situazione ambientale dell’Iglesiente a causa delle mancate bonifiche e dell’ulteriore carico di sostanze tossico-nocive presenti nella discarica alle porte di Iglesias di Genna Luas che ospita gli scarti di lavorazione dei fumi di acciaieria della Società Portovesme». «È nota – prosegue Frongia – la matassa di norme e di interessi nati intorno alle bonifiche sarde: l’Igea, il Parco Geominerario, e l’Ati Ifras, rappresentano per i sardi una cocente esperienza di fallimento politico, legislativo e amministrativo». «In mancanza di significative azioni da parte dell’istituzione regionale – conclude l’esponente dei Riformatori sardi ed ex assessore regionale del Turismo –, si provvederà a ricorrere, ancora una volta, in ogni sede competente, per vedere riconosciuti i risarcimenti per i danni ambientali e perché vengano identificati gli eventuali reati derivanti dall'omissione di atti dovuti».
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