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4/4/2013 – Vertice Confindustria Sardegna e Organizzazioni sindacali su politiche energetiche, manovra finanziaria, programmazione comunitaria

 

Politiche energetiche, manovra finanziaria, programmazione comunitaria sono stati i temi trattati nel corso di un incontro a Cagliari fra i vertici di Confindustria Sardegna e Segreterie confederali regionali di Cgil, Cisl e Uil, nel quadro del confronto periodico avviato lo scorso dicembre con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione economica e sociale dell'Isola ed approfondire alcuni temi prioritari. La delegazione di Confindustria Sardegna era composta dal presidente regionale, Alberto Scanu, e dai presidenti di Confindustria Sardegna meridionale, Maurizio De Pascale, e Centrale, Roberto Bornioli. La delegazione sindacale ha visto la presenza di Michele Carrus, Marino De Biase e Carmelo Farci per la Cgil, Giovanni Matta per la Cisl e Francesca Ticca per la Uil.
Le parti – si legge nel documento congiunto –  hanno convenuto sull’importanza che politiche energetiche moderne e in linea con la pianificazione strategica nazionale e comunitaria possono avere nel contribuire alla crescita della Regione e nel sostenere lo sviluppo di un sistema imprenditoriale, in primis manifatturiero, capace di generare reddito ed occupazione.
Uso delle fonti energetiche – rinnovabili e fossili (carbone e gas metano) – disponibili all’interno di un mix che valorizzi adeguatamente, senza pregiudiziali e vincoli, il loro sfruttamento e la loro valorizzazione per ridurre il costo per imprese e cittadini; sviluppo delle infrastrutture volte a interconnettere la Sardegna alla rete elettrica e gas nazionale ed internazionale (attraverso la realizzazione del Galsi e completamento della rete regionale); implementazione di misure volte all’efficienza energetica; sostegno alla ricerca e innovazione per lo sfruttamento delle fonti energetiche disponibili; necessità che la Regione si doti di una Piano energetico regionale che sia il risultato di un confronto trasparente con le Parti economiche e sociali e non la risultante di un lavoro condotto all’interno degli Uffici regionali: questi i temi che hanno costituito spunti di riflessioni nel corso dell’incontro.
Sul fronte della manovra finanziaria 2013-2015, i rappresentanti di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil della Sardegna hanno confermato i loro dubbi su una proposta che – si legge nella nota – appare debole e di breve respiro sul fronte del sostegno effettivo al mondo delle imprese e dei lavoratori, ed hanno deciso di scambiarsi le rispettive posizioni in vista delle ormai prossime audizioni in Consiglio regionale in modo da poter contribuire al miglioramento della manovra ed orientarla verso i bisogni di imprese e lavoratori.
Per quanto riguarda, infine, la Programmazione comunitaria 2014-2020, le parti  hanno convenuto che il ciclo di programmazione 2014-20 dei fondi strutturali europei rappresenta una opportunità di straordinario rilievo, l’ultima per la nostra Regione di avviare e sostenere delle riforme strutturali. Vi è la necessità – sottolinea il comunicato – che il ruolo ed il contributo del Partenariato economico e sociale sia sostanziale e non marginale nell’avvio del nuovo ciclo di programmazione e nell’adozione di un modello più concreto, orientato ai risultati attesi ed alle azioni da realizzare. Confindustria e Cgil, Cisl e Uil della Sardegna – conclude la nota – hanno pertanto deciso di costituire un gruppo di lavoro che definisca rapidamente una posizione comune che, anche attraverso il coinvolgimento di altre qualificate parti economiche e sociali, indichi le proposte delle Parti economiche e sociali per il Fesr e l’Fse, con l’impegno di mantenere e promuovere una propria capacità di raccordo lungo tutto l’arco della predisposizione dell’Accordo di partenariato e, successivamente, in sede di attuazione dei programmi, al fine di contribuire fattivamente alla definizione e implementazione dell’Accordo stesso.