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14/3/2013 – Cappellacci: patto di governo per rinforzare azione autonomista, riforme, famiglie e imprese

 

Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci
Il presidente della Regione,
Ugo Cappellacci
Presentato oggi a Villa Devoto, dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, un  patto di governo che sancisce l’assestamento programmatico della Giunta regionale. «Un patto di governo – ha sottolineato il capo dell’esecutivo regionale – che rinforza la nostra azione autonomista, le riforme, le iniziative a sostegno della famiglia e delle imprese».
«Dopo aver cercato invano il dialogo con lo Stato e aver visto le nostre ragioni riconosciute in sede giurisdizionale – ha spiegato Cappellacci –, daremo luogo ad una vera e propria ribellione contro quel patto di stabilità che vincola la nostra azione amministrativa: adotteremo una legge regionale per rivedere i vincoli e liberare così le risorse disponibili per le imprese, le famiglie e i territori».
«Oltre ad abolire le province – ha proseguito  il presidente –, taglieremo i consigli di amministrazione, dimezzeremo le Asl e i consorzi».
Cappellacci ha quindi illustrato una serie di misure finalizzate a sostenere la famiglia e l’impresa, ad iniziare dalla restituzione dell’Imu ai nuclei che hanno un reddito Isee inferiore ai 20 mila euro, dal reddito di comunità per 10 mila disoccupati che non fruiscono di altre forme di integrazione del reddito e dai crediti di imposta per nuove assunzioni a tempo indeterminato. Il patto prevede il potenziamento del microcredito (altri 47 milioni di euro) e l’apertura di tale strumento alle imprese agricole. Circa due milioni di euro saranno destinati all’istituzione dell’Agenzia delle entrate sarda, «per liberare i sardi dal giogo di Equitalia», e all’avvio di quella che il presidente definisce una vera e propria innovazione: la moneta complementare».
Il presidente Cappellacci ha anche confermato l’iniziativa di forte rivendicazione per la zona franca integrale. Inoltre, ha annunciato il varo di un piano straordinario per il lavoro e i giovani (tra i 50 e i 70 milioni di euro di risorse già disponibili da riprogrammare) destinato a potenziare le iniziative per l’apprendistato, i tirocini formativi presso le imprese e lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile e femminile. «Proseguiamo – ha concluso – nel segno della rivendicazione dei diritti dei sardi, dell’azione concreta al servizio delle famiglie, dell’impresa e dei territori e della responsabilità»