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8/7/2012 – Vertenza Entrate: La Spisa, partita ancora aperta, da giocare con il massimo della coesione

 

L'assessore regionale della Programmmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa
L'assessore  regionale della
Programmmazione e Bilancio,
Giorgio La Spisa
«Sulla questione delle Entrate della Regione non ha senso la polemica tra maggioranza e opposizione, perchè i risultati dipendono in gran parte dalla forza di una Sardegna unita. A maggior ragione non avrebbe senso una divisione all'interno della Giunta. L'assessore regionale della Programmazione e Bilancio ha il non facile compito di verificare quotidianamente l'andamento delle entrate e della spesa. Il Presidente è il responsabile del rapporto con lo Stato, in quanto rappresentante ultimo dei nostri interessi, e conduce la trattativa».
È quanto sottolinea – si legge in un comunicato – l'assessore Giorgio La Spisa, ricordando che insieme al Presidente e all'intera Giunta si è più volte rimarcata la necessità di difendere la specialità dell'autonomia sarda di fronte a uno Stato che tenta continuamente di cancellarla «non con riforme alla luce del sole, ma con progressivi e apparentemente innocui interventi di contenimento della spesa».
«L'ultimo decreto del Governo è preoccupante non solo e non tanto per i tagli alla spesa sociale e sanitaria, ma anche e soprattutto perchè contiene norme che non rispettano gli Statuti Speciali, tra cui il nostro – osserva l'assessore del Bilancio –. I recenti trasferimenti di risorse da parte del ministero dell'Economia, costituiscono un segnale importante per il riconoscimento del nostro diritto ad avere tutte le compartecipazioni previste nell'articolo 8. Bene ha fatto chi ha sottolineato positivamente il risultato, male fa chi lo sottovaluta. La partita, però, è ancora aperta e dobbiamo giocarla con il massimo della determinazione e della coesione politica».
«Chi ha interesse a dividere – conclude Giorgio La Spisa, riprendendo un concetto illustrato più volte con il presidente Cappellacci e gli altri assessori – può forse guadagnare qualche momentaneo vantaggio nella propria individuale battaglia. Ma la guerra la possiamo vincere solo stando uniti».