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11/6/2012 – Situazione economica nuorese: Confindustria centro Sardegna, impegno straordinario per affrontare la crisi

 

La preoccupante situazione economica e sociale del nuorese, che riguarda tutti i settori produttivi, è stata al centro stamattina di un incontro, promosso da Confindustria Sardegna centrale, al quale hanno preso parte i vertici della stessa Associazione, i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio, ed i segretari confederali territoriali di Cgil, Cisl e Uil. Tra i diversi temi trattati, il blocco della centrale di Ottana, che mette a rischio 500 posti di lavoro e 30 imprese locali, e l’immediata attivazione delle aree di  crisi di Pratosardo, Ottana e Siniscola.
«Nel corso dell’incontro – informa un comunicato – è stata ribadita la necessità di una coesa azione politica trasversale per sensibilizzare la Regione e il governo centrale sulle criticità economiche del nuorese ed è stata inoltre condivisa la necessità che il nuorese debba avere da parte della Regione la stessa attenzione politica finora riservata agli altri territori dell’isola».
Pieno accordo – precisa la nota congiunta – sulle strategie da adottare: immediato incontro tra il territorio ed il Presidente Cappellacci e subito dopo quello con il ministero dello Sviluppo economico; presentazione da parte dei parlamentari ed i consiglieri regionali del territorio, di interrogazioni in Parlamento e mozioni in Consiglio regionale; discussione mercoledì prossimo della situazione di crisi in un incontro a Roma fra il presidente Cappellacci, affiancato dall’asssessore Zedda, e i vertici del Mise; assemblea ad Ottana, venerdì prossimo, con la partecipazione di tutte le forze politiche, economiche e sociali del territorio.
In merito alle Aree di crisi – conclude il comunicato – è stata condivisa la necessità di dare immediata attuazione a  quelle di Pratosardo, Siniscola e Ottana, che la Regione si era impegnata ad avviare già dal dicembre 2011. I consiglieri regionali si sono impegnati in maniera unitaria a sollecitare la Regione per l’immediata sottoscrizione dei relativi Accordi di Programma e superare i ritardi finora accumulati. Anche per evitare di perdere i relativi fondi europei.