|
L'emergenza tessile del Margine – informa un comunicato – è stata oggi al centro di un incontro alla Regione tra l’assessorato dell'Industria, i sindacati, Confindustria Sardegna centrale e gli amministratori locali. Si è parlato, in particolare, del fallimento della Queen e delle sue conseguenze sull’economia del territorio, come la produzione dell'Alsafil e di Ft Calze, società che affittarono un ramo d'azienda della Queen e che ora manifestano segni di crisi con conseguente ricorso alla cassa integrazione. Queste due aziende lamentano, infatti, costi eccessivi dell'energia elettrica, dei trasporti, dello smaltimento dei rifiuti e delle bollette dell'acqua; condizioni che scoraggiano gli imprenditori a continuare a investire nel territorio. «In un momento di grave crisi come quello attuale – ha sottolineato l’assessore dell’Industria, Alessandra Zedda –, la Regione ha scelto di intervenire con azioni straordinarie, garantendo il suo impegno nella ricerca e attrazione di investimenti. Per quanto riguarda, invece, il problema del depuratore dell'acqua, che incide sui costi delle bollette – ha aggiunto l’esponente dell’esecutivo – abbiamo già sensibilizzato il Consorzio industriale, competente in materia, a completare i lavori di collaudo». Per il prossimo 9 febbraio – informa infine la nota – sono in programma le convocazioni delle aziende del polo tessile e delle parti sociali.
|
