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Olivicoltura: l'Italia rischia di perdere 240 milioni di euro

 

27/05/2003 – «L’olivicoltura italiana rischia di perdere 240 milioni di euro all’anno». È quanto dichiara, allarmato, il presidente della Unasco Elia Fiorillo, nel corso della XXIV assemblea dell’Unione sul Sistema Olio Italia.
Le modifiche all’Ocm (Organizzazione comune di mercato) dell’olio di oliva, proposte da uno studio della Commissione Ue, sarebbero devastanti per l’intero settore agricolo. È ventilata, infatti, una possibile riduzione del 30 per cento degli aiuti, che oggi riceviamo grazie alle Quantità massime garantite. Con l’applicazione della riforma di medio termine della Pac, voluta da Fischler, si propone l’individuazione di un sistema disaccoppiato di erogazione e l’introduzione di un criterio di aiuto legato all’ettaro.
«Siamo davvero convinti – si chiede Fiorillo - che, senza un sistema adeguato, gli olivicoltori di alcune aree saranno indotti a produrre qualità?».

«Lo studio della Commissione Ue appare contraddittorio persino con la proposta del commissario Fischler – prosegue Fiorillo - che intende premiare non tanto il produttore in quanto tale ma, piuttosto, i suoi comportamenti virtuosi».
I paesi che perderebbero meno con l’attuazione di questa proposta sono la Spagna e la Francia. La Spagna, infatti, presenta profonde differenze con il Sistema Italia che, pur qualitativamente superiore, ha sostenuto molte spese rispetto agli altri paesi europei e che oggi rischiano di rivelarsi investimenti improduttivi.
La Unasco, quindi, ritiene «molto gravi le conseguenze del modello Ue per il sistema italiano, orientato più di altri verso la qualità». I rischi sono la mancanza di regole, nessuna misura di orientamento per il consumatore, la totale assenza di trasparenza di mercato, nessun incentivo alla qualità e la forte riduzione del sostegno finanziario, che colpirà le regioni di maggiore produzione. (AgenParl)