«La manovra del Governo nazionale punta ad azioni di contrasto alla crisi, ma è evidente la necessità di trovare un punto di "sostenibilità comune" tra Stato e autonomie regionali e locali, in modo da partecipare ai sacrifici, in misura equa. La manovra inciderà sui bilanci delle regioni e degli enti locali per circa 5 miliardi nel suo complesso. Per quanto riguarda la nostra competenza regionale occorre sottolineare la peculiarità del sistema finanziario sardo». È quanto affermato dall’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, al termine dell’incontro con il ministro Giulio Tremonti, svoltosi oggi a Palazzo Chigi sul sistema delle Regioni e degli Enti locali, in merito alla manovra economico finanziaria dello Stato. «Ormai si tratta di scelte comuni a livello europeo – ha proseguito l’assessore – che entreranno nel nuovo patto di stabilità che sarà sottoscritto dallo Stato italiano. Tutte le Regioni, pur non essendo a conoscenza, per il momento, degli elementi reali che definiscono la manovra, sono disponibili a fare la propria parte nei sacrifici chiesti al Paese. Su una manovra di 12 miliardi per due anni, le Regioni sono chiamate a contribuire per quasi la metà. La Regione Sardegna ha avuto nel 2007 un nuovo regime di compartecipazione al gettito statale attribuibile all'Isola, ma si è trattato di una riforma parziale, in quanto non e' stata accompagnata da una corrispondente modifica in aumento della capacità di spesa». «Oggi – ha concluso La Spisa – la crisi e le conseguenti decisioni degli stati europei comprimono l’autonomia finanziaria della nostra Regione, costringendola a trovare straordinarie misure di razionalizzazione della spesa e non appena i contenuti della manovra verranno resi noti nel dettaglio, sarà possibile e necessario assumere le nostre autonome determinazioni, attraverso un serio confronto con il Consiglio regionale e con le parti sociali e istituzionali dell'Isola».
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