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20/3/2010 – Giornata mondiale dell’acqua: a Cagliari una mostra delle dighe

 

Quasi un miliardo  e mezzo di metri cubi: il massimo storico mai registrato in questa stagione. È l'acqua – informa un comunicato dell’Enas , Ente acque Sardegna – contenuta oggi nei laghi artificiali gestiti dall'Ente acque della Sardegna, il 95% della capacità autorizzata. In concomitanza con la Giornata mondiale dell'acqua, che ricorre il 22 marzo, l'Enas traccia un bilancio sullo stato dell'acqua in Sardegna. Ribadendo che la crisi idrica almeno per un bel po' sarà soltanto un ricordo. Il merito – spiega la nota –  non è solo delle abbondanti piogge degli ultimi tempi, ma anche di una politica mirata a una più efficace conservazione della preziosa risorsa,  messa in piedi dopo gli ultimi dieci anni di passate emergenze idriche. Una politica – prosegue il comunicato – che ha imposto interventi diretti principalmente al raggiungimento di due obiettivi: la rimozione delle limitazioni al pieno utilizzo della capacità dei laghi artificiali e l'aumento del livello di interconnessione tra i diversi sistemi idrici, grazie a cui è stato possibile diminuire la vulnerabilità dell'approvvigionamento.
Le maggiori quantità d'acqua – informa la nota dell’Enas – si registrano nel serbatoio della diga Cantoniera (Or) con 432,59 milioni di metri cubi di risorsa, nel lago Flumendosa (223,52 milioni di metri cubi), in quello del Mulargia (316,66 milioni di metri cubi) e in quello del Liscia, in Gallura, con più di 101 milioni di metri cubi d'acqua.
Nei bacini artificali della Sardegna – spiega l’Enas –, a differenza di altre regioni italiane, non ci sono particolari problemi di inquinamento causati dal rilascio di sostanze chimiche dall'industria. Nell'isola i problemi di qualità dell'acqua sono causati piuttosto dalle cosiddette “fonti diffuse” o “puntuali”, cioè dalle attività legate alla pastorizia, da problemi di degradazione del suolo, come l'erosione, o da agenti usati nell'agricoltura. Rilevante importanza hanno anche i carichi di nutrienti (azoto o fosforo) derivanti da fonti cosiddette puntuali, cioè dagli scarichi urbani, spesso non trattati. I nutrienti entrando nel ciclo dell'acqua provocano il fenomeno dell'eutrofizzazione:  la crescita, in certi periodi dell'anno, di microscopiche alghe. Un fenomeno difficile da combattere, che potrebbe risolversi, ad esempio, con una regolamentazione dell'utilizzo dei laghi, o col miglioramento della qualità degli affluenti, in modo da ridurne l'apporto, e limitare così il problema.
Per celebrare la Giornata mondiale dell'acqua, per l'intera giornata di lunedì 22 marzo, sotto i portici dell'Enas, in via Mameli 88 a Cagliari, sarà possibile visitare la mostra, realizzata in collaborazione con l'assessorato regionale ai Lavori Pubblici, “Dighe della Sardegna”: 30 fotografie scattate nell'estate 2009 da Roberto Salgo per raccontare le dighe dell'isola, mirabili esempi di ingegneria idraulica che nel tempo hanno strappato l'isola alla sua secolare siccità regalandole nuove possibilità di sviluppo. L'esposizione ripropone 16 dei 32 sbarramenti gestiti dall'Enas, colti in un'ottica inconsueta che permette di coglierne tutto il fascino.  Le foto che saranno esposte sono le stesse, ma su supporti più leggeri, visitabili sino a maggio nella terrazza del Bastione di Saint Remy, sempre a Cagliari, nell'omonima mostra Dighe della Sardegna.