Bimestrale di informazione economica

 
Home page
Presentazione

Arretrati e abbonamenti

E-mail

Archivio

Riviste
Argomenti
Ricerca semplice
Ricerca avanzata
News

 

11/3/2005 – Commissione Agricoltura: pesca negli stagni dell’isola, una ricchezza poco utilizzata

 

“La pesca negli stagni e nelle lagune costiere? Una risorsa, una grande ricchezza trascurata o poco utilizzata”, questo il commento del presidente della Commissione Agricoltura ed Ambiente del Consiglio regionale, Alberto Sanna, al termine di una visita agli impianti realizzati nella laguna di Santa Gilla, costati molte decine di miliardi e non ancora entrati in funzione.
La Commissione Agricoltura, competente anche per la pesca, ha discusso dei problemi del comparto ed ha deciso, spiegano il presidente ed il vice presidente Paolo Terzo Sanna, di avviare una indagine conoscitiva su un settore che, valorizzato, potrebbe rappresentare una voce “importante” nel sistema economico sardo.
I dati attuali sono sconfortanti. A Santa Gilla, 1.800 ettari di superficie gestiti da un Consorzio al quale aderiscono 190 pescatori (riuniti in cooperativa o soci “singoli”),  sono state realizzate imponenti opere, con fondi pubblici, nazionali e comunitari.
Un finanziamento Fio per un’ottantina di miliardi, nel 1984, poi nuovi interventi attraverso i Pia, hanno permesso la realizzazione delle strutture necessarie per la pesca, lavorieri, moli, un imponente impianto di stabulazione, che però sono del tutto inutilizzati. Sono stati anche avviati gli interventi necessari per la bonifica ed il disinquinamento della vasta area, progettando e finanziando la realizzazione di collettori, di impianti di raccolta e depurazione delle acque e degli scarichi urbani.
Le opere per risanare l’intera area umida, di grande interesse internazionale, e per evitare il rischio di nuovi fenomeni di inquinamento, certamente, non sono stati ancora completati, ma sono comunque a buon punto; è giusto, quindi, parlare di una risorsa “non utilizzata al meglio”.
“Forse certi interventi si sono dimostrati inadeguati, ha commentato Alberto Sanna, ma una risorsa di questa importanza non può essere dimenticata, abbandonata a se stessa, all’incuria dei vandali o del tempo”.
“La Sardegna deve valorizzare tutte le sue notevoli potenzialità”, ha aggiunto Giuseppe Atzeri, da sempre impegnato nel sollecitare interventi per la valorizzazione delle risorse naturali della nostra isola.
La Sardegna, con quasi 15 mila ettari di stagni costieri, di lagune un tempo pescose, ha una grande risorsa inutilizzata. Ogni anno, secondo stime ufficiali, si producono, nelle peschiere sarde, meno di 1.000 tonnellate di pesce, con una resa per ettaro decisamente bassa. Senza “sognare” le produzioni ottenute in altre parti del mondo, esperti giapponesi stimano, per il Santa Gilla, una produzione annua di almeno 40 mila quintali di pescato, nelle nostre peschiere potrebbero trovare lavoro molte migliaia di persone ed altrettante potrebbero trovare occupazione nelle attività indotte.
Partendo da queste considerazioni, la commissione Agricoltura ed Ambiente ha, quindi, deciso di avviare una approfondita indagine conoscitiva su questo “enorme” patrimonio.
La prima visita, troppo fugace, è stata fatta alle strutture cagliaritane, “ma ci torneremo con più calma, per approfondire gli aspetti di questa complessa, ma irripetibile, realtà”. Poi sarà la volta degli altri stagni costieri, delle altre lagune che possono rappresentare, per molte parti dell’isola, una importante occasione di lavoro, nel pieno ed assoluto rispetto delle bellezze ambientali, “una sfida importante, da vincere”.