È dei Riformatori la proposta di legge n. 1 della XIII legislatura. Dopo soli due giorni dall’insediamento del nuovo Consiglio regionale, a firma Vargiu, Cassano, Dedoni e Pisano, è stata depositato il progetto di legge “Sardegna speaks english – La lingua inglese per lo sviluppo della Sardegna”. La proposta è stata illustrata oggi con una conferenza stampa alla presenza, oltre che dei quattro firmatari il provvedimento, di. Michele Cossa, deputato al Parlamento, a sottolineare, come ha detto Pierpaolo Vargiu, che «i riformatori vogliono cimentarsi sulle cose da fare ed hanno scelto questa proposta come dimostrazione che deve ora cominciare il tempo della laboriosità e della concretezza». E proprio sulla base del principio dell’importanza delle proposte è stato scelto un progetto che guarda lontano e mira a catapultare la Sardegna concretamente verso l’Europa ed il mondo. «C’è l’esigenza –ha detto Vargiu – di costruire infrastrutture nuove e diverse; che non siano solamente ponti e strade, ma anche infrastrutture culturali». «Siamo sicuri di non essere stati votati né contro Soru né contro nessun altro. Siamo stati votati – ha affermato il leader dei Riformatori – per la credibilità dei nostri candidati e soprattutto per la credibilità delle idee e delle proposte politiche e per le grandi battaglie in difesa di sempre maggiori spazi di libertà e di giustizia». In che cosa si impernia la proposta di legge? Partendo dalla considerazione che la Sardegna presenta peculiarità storiche e geografiche specifiche derivanti dalla propria insularità, si rende necessario, spiegano i proponenti nella relazione al progetto di legge, spezzare questo isolamento non solo facilitando le comunicazioni logistiche, e quindi la crescita degli scambi umani e commerciali, ma anche facilitando gli scambi culturali e linguistici. «Da queste premesse nasce la proposta che si propone di fornire ai sardi le conoscenze di base per potersi sentire cittadini del mondo e confrontarsi e competere ad armi pari nei mercati globalizzati». Composta da sei articoli, la proposta di legge individua una serie di programmi o azioni che rappresentano le indicazioni di indirizzo annuali e pluriennali di intervento. Si va dall’azione-Infanzia, alla azione-Scolarità; dall’azione-Università all’azione-Istituzioni; dai mass media all’azione-Informatica e così via. L’elenco delle varie azioni – avvertono i proponernti – può essere nel tempo modificato ed aggiornato sulla base di nuove esigenze. Al fine di programmare e gestire le varie azioni, si individua una Autorità interassessoriale, che si avvarrà di una Commissione scientifica e di una struttura amministrativa. La Commissione scientifica sarà composta da cinque membri di comprovata esperienza.
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