3/3/2004 – Un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale e all’Assessore regionale dell’Ambiente sulla discriminazione a danno del comparto della pesca nel Nord Sardegna è stata presentata dai consiglieri regionali Masia, Balia e Ibba, del Gruppo Sdi – Su.
«Rilevato – si legge nell’interrogazione – che il decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente n. 2/VI del 2004 per la regolamentazione del fermo biologico, non solo paralizza l’attività del settore pesca, pregiudicando il comparto ittico dell’intera isola, ma contiene gravi, evidenti quanto ingiustificate sperequazioni territoriali tra nord e sud Sardegna ed in particolare impone peculiari restrizioni e limitazioni che gravano esclusivamente sull’area del Golfo dell’Asinara» e preso atto che tali gravi discriminazioni erano già contenute nei precedenti decreti che regolamentavano il fermo biologico e che erano state superate a seguito di diversi incontri, sfociati in accordi «che si ritenevano definitivi, in attesa di una legge quadro per regolarizzare il settore, nei quali si stabiliva che anche nelle acque antistanti l’isola dell’Asinara la regolamentazione della pesca a strascico fosse uniformata alla normativa vigente per il resto della Sardegna», i consiglieri interroganti chiedono:
- quali iniziative si intendano porre in essere per apportare gli opportuni correttivi alla disciplina contenuta nei citati decreti;
- quali urgenti provvedimenti saranno assunti per evitare che si protragga ancora nel tempo tale regolamentazione pregiudizievole che ha ingiustamente danneggiato il comparto della pesca del nord dell’isola e quali congrui indennizzi intendono proporre per compensare le perdite economiche subite dagli operatori del settore, i quali questa volta hanno manifestato l’intenzione di rivalersi anche giuridicamente nei confronti della Regione;
- quali azioni saranno adottate perché possa essere affermato definitivamente il diritto per gli operatori del settore della pesca del nord dell’isola, di esercitare la propria attività con le stesse regole vigenti per il resto della Sardegna.