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La Sardegna potrebbe essere la prima regione d’Italia con parità di accesso per le donne nelle liste elettorali

 

19/11/2003 –  La   proposta di legge sulla promozione di condizioni di parità fra i sessi per l’accesso alle consultazioni elettorali regionali in attuazione dell’art.15 dello Statuto sardo, deve essere  discussa direttamente dall’Aula senza passare in Commissione. È la richiesta delle quattro consigliere regionali Ivana Dettori di Democratzia, Claudia Lombardo e Mariella Pilo di Forza Italia e Noemi Sanna di Alleanza Nazionale che stamattina hanno presentato alla stampa la proposta di legge.

Le consigliere hanno annunciato che domani in aula chiederanno, a norma di regolamento consiliare, che la proposta di legge sia iscritta immediatamente all’ordine del giorno del Consiglio. «Sarà l’occasione – hanno sottolineato – per capire se effettivamente  c’è unanimità di consensi su questo argomento o se le posizioni espresse dai colleghi uomini sono solo vuote affermazioni».

La proposta di legge presentata  innova profondamente la normativa regionale sulle candidature. Se dovesse essere approvata dal Consiglio, la Sardegna sarebbe la prima regione d’Italia a prevedere l’obbligo della parità di accesso nelle liste elettorali.

L’articolo due della legge  prevede, infatti, che in ciascuna lista presentata nel collegio regionale e nei collegi provinciali, il numero dei candidati di un sesso non può eccedere di oltre una unità quella dei candidati dell’altro sesso. La legge dispone anche l’alternanza dei sessi nelle liste. Nel caso in cui non  si dovesse rispettare la legge, le liste non paritarie dovranno essere ricusate dall’ufficio elettorale centrale regionale.   

 «Le donne devono essere presenti dove si determinano le scelte politiche del paese,  altrimenti non si può cambiare – ha detto la consigliera Ivana Dettori –. Auspichiamo una democrazia di inclusione non di esclusione». Per Ivana Dettori è necessaria anche la parità di accesso nei mezzi di comunicazione e nelle risorse (la legge nazionale che prevede l’obbligo per i partiti di distribuire il 5% delle risorse alle donne è finora stata disattesa). Il vicepresidente della commissione sanità ha chiesto la collaborazione  dei 76 colleghi uomini perché si impegnino ad accorciare l’iter della proposta di legge che deve saltare il passaggio in commissione e deve essere discussa immediatamente dall’Aula.

Ivana Dettori ha annunciato che le donne del centrosinistra chiederanno ai partiti l’alternanza nel listino e ha invitato le colleghe del centrodestra a fare lo stesso.

Per la consigliera di Forza Italia Claudia Lombardo questa proposta di legge non vuole creare  trattamenti privilegiati per le donne: «Noi vogliamo la parità di accesso, non la parità di elezione. L’elettorato deve avere la possibilità di poter scegliere tra uomini e donne, poi voterà chi riterrà più meritorio».  Claudia Lombardo ha detto di essere fermamente convinta della necessità di una maggiore presenza delle donne per cambiare la politica e ha chiesto a tutti i colleghi di impegnarsi, quando la proposta di legge arriverà in aula, a non fare richiesta del voto segreto. «Chi voterà contro questa proposta di legge dovrà avere il coraggio di farlo palesemente». 

La consigliera di Alleanza nazionale Noemi Sanna ha dichiarato di essere ottimista: «I politici ormai  sentono che la parità di accesso delle donne in politica è un’esigenza che arriva dalla base. La popolazione vuole più donne in politica e questo risulta anche da recenti sondaggi fatti a livello nazionale». Anche per Noemi Sanna, però, è importante accorciare i tempi e portare al più presto all’esame dell’Aula  la proposta di legge.  «Il Consiglio regionale, da sempre costituito  in gran parte da consiglieri uomini, va rinnovato – ha detto invece la consigliera regionale di Forza Italia Mariella Pilo –. Noi vinceremo questa battaglia per raggiungere la legislazione paritaria. Useremo ogni mezzo per scardinare questo strapotere maschile».