SARDEGNA INDUSTRIALE 5-6/2011 (*)
Il rilancio della Banca di credito cooperativo di Cagliari
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Aldo Pavan, presidente della Banca di credito cooperativo di Cagliari | Con l’elezione del nuovo Consiglio di amministrazione da parte dell’Assemblea dei soci, il 26 novembre scorso, e la successiva nomina del Presidente e del Vice presidente, è partita l’operazione di rilancio della Banca di credito cooperativo di Cagliari, dopo oltre un anno di commissariamento da parte della Banca d’Italia. Un rilancio voluto fortemente dal sistema del credito cooperativo, che nel suo complesso rappresenta il quarto gruppo bancario per importanza nazionale. Del nuovo Cda, che ha avuto il preventivo assenso di Bankitalia, fanno parte: il presidente Aldo Pavan, professore di Economia aziendale nell’Università di Cagliari, già preside della Facoltà di Economia, una figura super partes, con un prestigioso profilo accademico, che risponde ai requisiti richiesti da via Nazionale; il vice presidente Riccardo Barbieri, direttore generale di Fidicoop Sardegna, il consorzio fidi di Legacoop e Confcooperative; ed i consiglieri Carlo Tedde, presidente provinciale di Confcooperative Cagliari, Marco Dotta e Luciano Randaccio, in rappresentanza degli industriali, Massimiliano Vacca, in rappresentanza degli artigiani, Alessandra Randazzo, in rappresentanza degli altri settori dell’economia del territorio. Il rilancio di BCC Cagliari ha certamente alla base il lavoro dei commissari della Banca d’Italia, che in conclusione del loro incarico hanno redatto un piano di risanamento e rilancio (“Pianificazione strategica 2011-2013”), illustrato nel corso dell’Assemblea dei soci e approvato all’unanimità. Ma un ruolo determinate per il “recupero” della banca cagliaritana lo ha avuto senza dubbio, per il necessario supporto finanziario, anche la Federazione delle banche di credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna, rappresentata, nell’occasione, dal direttore generale Paolo Grignaschi. Dal canto loro, dirigenti e unità operative di Confcooperative e Legacoop hanno contribuito fattivamente all’inversione di tendenza, mobilitando e riorientando la base sociale verso la strada tracciata dal “Piano di rilancio”.
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Paolo Grignaschi, direttore generale di Federlus, la Fede- razione delle BCC di Lazio, Umbria e Sardegna | È stata così ricostituita una nuova governance, che ha visto un ripensamento della banca su nuove basi, garantendone il riordino organizzativo e tecnico, con l’allargamento alle diverse categorie economiche e alle istituzioni del territorio. Ma senza trascurare l’attenzione verso i piccoli risparmiatori, le famiglie e le nuove esigenze della clientela. Compatto il gruppo dei dirigenti e dei dipendenti, che quotidianamente costruiscono quella rete sociale e di fiducia che è alla base del Credito cooperativo. D’altronde, il primo obiettivo della Banca di Cagliari è quello di investire sul territorio. Non per niente alla BCC di Cagliari affermano con orgoglio che la loro è «la prima ed unica banca espressione diretta della comunità cittadina». «Il nostro credo – afferma Paolo Grignaschi, direttore della Federazione delle Banche di credito cooperativo – è quello di essere Banche moderne con valori antichi, ossia quei valori che rendono differenti le nostre Banche di Credito cooperativo. Una differenza che si concretizza in un valore aggiunto: l’essere nate per servire soci e clienti, contrariamente alle banche “normali”, la cui ragione di esistere è legata solo ed esclusivamente al profitto. La nostra missione è quella di aiutare a promuovere lo sviluppo economico della comunità in cui operiamo, attraverso la concessione del credito legata, oltre che ad aspetti numerici, anche ad aspetti qualitativi e conoscitivi, che solo una banca del territorio e nel territorio può assicurare. Il nostro obiettivo, ancora, è quello di aiutare quella frangia più debole della società, molto spesso emarginata ed ignorata dai criteri di valutazione delle grandi banche, anche loro ostaggio delle nuove regole della globalizzazione». Venendo a trattare della realtà in cui si trova a operare la Banca di Cagliari, Grignaschi osserva che «intendiamo venire incontro al bisogno di famiglie produttrici e di micro-imprese che reggono l’economia e che non trovano soddisfazione di credito nelle banche tradizionali. C’è bisogno di banche che abbiano la testa e il cuore nell’isola, come la storica BCC di Arborea, che siano di stimolo e propulsione per il credito cooperativo. Per questo la nostra presenza non vuole restare confinata a Cagliari, ma il nostro pensiero è rivolto a tutta la Sardegna. E ritengo che il Credito cooperativo abbia grossi margini di crescita, pensando anche alle nuove relazioni che la Sardegna può sviluppare nel Mediterraneo».
(*) Numero aggiornato al 31 gennaio 2012
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