È stato considerato il fatto più importante nella tormentata storia della piccola imprenditoria degli ultimi anni la nascita di Rete Imprese Italia, la nuova iniziativa di aggregazione decollata all’Auditorium di Roma il 10 maggio scorso alla presenza di oltre 1.200 rappresentati del mondo della piccola impresa. Schierati in prima linea, tutti i leader dell’iniziativa: Carlo Sangalli (Confcommercio), Giorgio Guerrini (Confartigianato), Ivan Malavasi (Cna), Marco Venturi (Confesercenti) Giacomo Basso (Casartigiani). Impressionante la forza di pressione della nuova associazione: 2 milioni le imprese rappresentate, su un totale di 4 milioni di pmi; 14,5 milioni di addetti (58% della forza di lavoro italiana); 817 miliardi di euro di fatturato complessivo, pari al 59% del valore aggiunto prodotto nel Paese. «Minor pressione fiscale, maggiore accesso al credito, perché la crisi non è affatto conclusa, troppe imprese hanno chiuso e non riapriranno»: queste le prime richieste di Rete Imprese per bocca di Carlo Sangalli, numero uno di Confcommercio, che sarà per un semestre il primo presidente della nuova associazione. Ma nei programmi di Rete Imprese Italia, oltre ad un buon federalismo fiscale, c’è la riduzione della burocrazia, la semplificazione, regole e tempi certi per il pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni, e, nell’ambito della Rete, creazione di un centro unico per i nuovi dirigenti, stretta cooperazione dei centri studi della varie associazioni. Nessuna chiusura, inoltre, da parte delle cinque associazioni aderenti a Rete Imprese, ad altri possibili ingressi: a tutto il mondo agricolo, a Coldiretti, alla Cia e alla stessa Confapi. La sigla dell’accordo costitutivo di Rete Imprese Italia è stata accolta con favore anche a livello territoriale da parte di amministratori pubblici e privati. Luca Zaia, neo governatore del Veneto, è sicuro che la creazione di Rete Imprese Italia darà più forza ed autorevolezza ai due milioni di piccole e medie imprese del territorio nazionale, soprattutto nel dialogo con le banche «alle quali chiediamo di tornare ad essere di sostegno alle famiglie e alle piccole imprese». Giuseppe Vivace, segretario generale di Cna Lombardia, auspica: «adesso che l’allenza è stata siglata anche a livello nazionale, potranno prender quota altri nostri progetti, già abbozzati sul territorio, in tema di accesso al credito, ricostituzione della filiera, contratti di apprendistato». Reazione positive anche in Sardegna. Il presidente regionale di Confesercenti, Marco Sulis, presente a Roma alla cerimonia della sigla dell’atto costitutivo di Rete imprese Italia, ha commentato «Quella odierna è una data storica; oggi è nato un grande sindacato in grado di esercitare, con la forza dei numeri, un potere contrattuale significativo in tutte le sedi istituzionali. Solo in Sardegna raggruppa più di 50 mila partite iva. Ci attendono tempi cruciali per il futuro dell’economia isolana e italiana, durante i quali dovremo lanciare e vincere grandi sfide su temi essenziali quali la semplificazione burocratica, la riduzione del costo dei servizi alle imprese e alle famiglie, l’accesso facilitato al credito, la semplificazione e il taglio sia delle tasse, sia del costo del lavoro. Il nuovo assetto organizzativo costituisce il presupposto imprescindibile per avviare questo percorso».
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