Le proposte elaborate sul Masterplan per il Sud saranno prese in esame dai rappresentanti dei lavoratori e del mondo dell’impresa nel corso di una riunione nazionale in programma il prossimo martedì 23 febbraio 2016. All’incontro parteciperanno i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil unitamente a Confidustria Sardegna. «Sindacati e imprese sarde si attrezzano, dunque – sottolinea una nota della Cisl regionale –, per far partire il progetto governativo, ma non si conoscono le intenzioni e soprattutto i programmi della Regione. Il Masterplan si attua, infatti, attraverso Patti, che riguardano le singole regioni e le aree metropolitane». «È noto che col Masterplan per il Sud – spiega il comunicato – il governo nazionale intende rilanciare il tema del Mezzogiorno nel nostro Paese. Stiamo parlando di circa 95 miliardi di euro a disposizione da qui al 2023 per politiche di sviluppo. Non si conosce ancora quale sarà la quota destinata alla Sardegna e alla città metropolitana di Cagliari, ma questo non giustifica l’assenza o il silenzio sulla proposta progettuale sarda». Occupazione, imprese, rete infrastrutturale materiale e immateriale, efficienza amministrativa: queste le priorità della strategia del Masterplan «Lungo questa rotta – sottolinea la nota sindacale – la Regione Sardegna deve individuare le priorità degli interventi, la loro fattibilità reale (criterio di valutazione sarà anche la certezza e velocità dei tempi d’esecuzione), senza dimenticare la necessità del riequilibrio territoriale, declinando a livello regionale e locale la Strategia nazionale di specializzazione intelligente». «La Regione è in grado di indicare le priorità? Sono le stesse priorità dei territori? Si attendono risposte. La Giunta regionale – conclude il comunicato – è chiusa nel silenzio sul masterplan per il Sud. La Cisl non è disposta ad accettare il solito “coniglio”, uscito improvvisamente dal cilindro di un prestigiatore politico, ma chiede un confronto immediato su un progetto così importante di investimenti».
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