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25/1/2016 – L’Agricoltura sociale al centro di un incontro a Oristano

 

«L’agricoltura di qualità non può prescindere da un ambiente e da un territorio di qualità, che si accompagnino a interventi di welfare rurale con l’obiettivo di garantire il presidio del territorio». Lo ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, nel corso del suo intervento a Oristano all’incontro “Agricoltura e impegno sociale”, al quale ha partecipato il vice ministro dello Politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero. «Il nuovo Programma di sviluppo rurale – ha aggiunto l’assessore Falchi – dedica due Misure, la 6 e la 16, proprio per sostenere le attività di recupero, attraverso l’agricoltura, di persone disoccupate, disagiate o con disabilità. Si tratta di interventi di welfare locale che mirano alla creazione di nuovi posti di lavoro e a fare in modo che i nostri giovani trovino le condizioni più favorevoli per non abbandonare le campagne». L’incontro è servito anche per illustrare le novità legislative elaborate dal governo nazionale proprio sul piano dell’Agricoltura sociale. Il vice ministro Olivero ha spiegato che nella nuova legge sull’Agricoltura sociale, approvata la scorsa estate, tutte le attività sociali svolte dalle imprese agricole sono parte integrante e riconosciuta delle attività delle imprese stesse. Nella norma sono state individuate figure, come per esempio la “tata rurale”, o idee, come l’agriasilo o l’agrinido, che oltre a dare integrazione al reddito delle aziende possono dare servizi alla comunità per fare in modo che le famiglie rimangano nelle zone rurali.