Illustrato questa mattina alla stampa dal Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, affiancato dagli assessori della Programmazione e della Sanità, Raffaele Paci e Luigi Arru, il Piano di rientro per rimettere ordine nei conti della sanità sarda, eliminando sprechi e doppioni, riqualificando e razionalizzando il servizio sanitario regionale. Introdotti con la legge finanziaria del 2005, i Piani di rientro prevedono che le Regioni in disavanzo «siano tenute a procedere ad una ricognizione delle cause dello squilibrio economico e all’elaborazione di un programma operativo di durata non superiore al triennio che, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, avvii la riorganizzazione, la riqualificazione o il potenziamento del Servizio sanitario regionale». Il riordino della rete ospedaliera, secondo le stime del Piano di rientro per la Sardegna, dovrebbe portare a un risparmio di 114 milioni: 47 milioni in meno si spenderanno grazie al sistema di acquisti centralizzato; 36 milioni dalle azioni, in parte già avviate, di contenimento della spesa farmaceutica; 18 milioni con due soli centri per il farmaco e la riduzione delle giacenze. Il nuovo assetto delle Asl dovrebbe comportare un risparmio immediato di 11 milioni 400 mila euro.
|