Riduzione del numero dei Consorzi di bonifica della Sardegna, razionalizzazione delle spese, riorganizzazione delle figure professionali presenti nelle strutture, accentramento di alcuni servizi amministrativi e costituzione in rete dei servizi tecnici. Sono i passaggi centrali che hanno accompagnato l’intervento dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, nell’incontro organizzato nella Sala congressi del Banco di Sardegna a Cagliari dall’Associazione nazionale bonifiche italiane (Anbi). «Si tratta di un percorso di riorganizzazione – ha detto l’esponente dell’esecutivo regionale – che da un lato deve portare al risanamento finanziario degli Enti e dall’altro a un prezzo dell’acqua sostenibile che renda la nostra agricoltura ancora più competitiva. È impensabile che la Sardegna, dopo la Basilicata, sia la regione con il più alto costo del servizio irriguo».Dopo il commissariamento dei Consorzi del Cixerri, Basso Sulcis e della Sardegna Meridionale, che dovrà portare a una fusione e alla nascita di un solo Ente nel sud dell’Isola, l’assessorato dell’Agricoltura, in armonia con la riforma degli Enti locali, sta studiando un riordino generale che porterà gli attuali nove Consorzi a 4 o 5 e che rivedrà anche l’attribuzione delle funzioni dei Consorzi stessi in base alle esigenze specifiche in materia di gestione del territorio.
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