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Sommario

di Giuliano Gori
Quattro misure per rilanciare l’economia
di Giovanni Rossi
Industria della cultura: Sardegna fanalino di coda
di Paola Ferri
Un po’ di ossigeno per gli utenti Abbanoa

Testo della legge regionale 23 Aprile 2015, n. 8 "Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio"

 

Quattro misure per rilanciare l’economia
di Giuliano Gori

 

Sardegna industriale n. 1-2  2015 - 30 Aprile 2015

Quattro muove misure
per rilanciare l’economia

Fondo Investimenti per la patrimonializzazione delle Imprese gestito dalla Finanziaria regionale, minibond, cambiali finanziarie, obbligazioni convertibili. Questo il pacchetto di strumenti finanziari messi a disposizione delle imprese dell'isola da Regione e Sfirs per garantire nuova liquidità proveniente dal mercato, meno dipendente dalle banche e con garanzia pubblica

 

di Paola Ferri 

 

 

In collaborazione con la Sfirs, la Regione mette in campo una combinazione di nuovi strumenti finanziari con l'obiettivo di far arrivare alle imprese nuova liquidità proveniente dal mercato, meno dipendente dalle banche e con garanzia pubblica. Nel pacchetto ci sono il nuovo Fondo Investimenti per la patrimonializzazione delle Imprese gestito dalla Finanziaria regionale e altre tre nuove misure inserite nel più grande Fondo regionale di garanzia per le imprese, anch’esso gestito dalla Sfirs: i minibond, le cambiali finanziarie, le obbligazioni convertibili.

Per rendere possibile l'operazione, la prima del genere in Italia con un progetto pilota, a fine gennaio, la Giunta aveva istituito un Fondo rischi da 25 milioni di euro, finanziato dalla Sfirs, per contribuire ad accrescere la competitività delle aziende interessate. Si punterà soprattutto sulle imprese capaci di fare filiera (dunque di guidare anche tanti piccoli imprenditori che fanno rete, per esempio nell'industria agroalimentare, e che potranno così ricevere benefici) e fortemente orientate all'internazionalizzazione, e si daranno risposte concrete al sistema produttivo sardo, potenziandolo per favorire l'occupazione. I settori prioritari di intervento saranno agroindustria, turismo, energia sostenibile, logistica e trasporti, biomateriali. I finanziamenti dovranno essere restituiti a tassi di mercato in tempi molto lunghi, fino a dieci anni, e saranno integrati da cofinanziamenti di mercato.
 
«Questi nuovi strumenti consentiranno alle imprese piccole e medie di raccogliere nuove risorse finanziarie, diversificando così le proprie fonti di finanziamento a titolo di debito – ha precisato l'assessore regionale della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci –. Con l'assessorato dell'Industria stiamo anche lavorando ad un nuovo strumento per favorire le start up tecnologiche: iniziative che, insieme all'azzeramento dell'Irap per le nuove imprese e al taglio permanente del 25% per le altre che garantisce l'imposta più bassa d'Italia, rientrano nella politica di forte rilancio delle imprese messa in atto da questa Giunta».

«Riuscire a finanziarsi in modo alternativo – ha aggiunto il presidente della Sfirs, Antonio Tilocca – può ridurre i rischi tipici di quando si dipende troppo dal modo tradizionale di ottenere capitale, legato dunque alle banche, e in più consente alle imprese di accedere direttamente al mercato nazionale e internazionale fino ad oggi era irraggiungibile per chi non era quotato in borsa. È anche possibile ottenere importanti agevolazioni – ha sottolineatoTilocca – che rendono le piccole società non quotate del tutto simili, in termini di vantaggi legali e fiscali, alle grandi aziende che emettono titoli quotati».

«Questo è il momento di smettere di stare in difesa – ha detto, infine, il direttore del Centro regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu –, e scommettere invece sull'espansione puntando su quei settori che possono far ripartire l'economia. In Italia l'indebitamento delle imprese è ancora troppo legato al mutuo bancario: siamo al 65%, contro il 30% dell'Inghilterra. Certo, il mutuo bancario non è sostituibile ma di sicuro affiancabile da un sistema alternativo. La Commissione europea – ha concluso Cadeddu  – ci sta chiedendo di potenziare gli strumenti di ingegneria finanziaria e la Sardegna da tempo si sta muovendo in questa direzione».