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13/12/2014 – Servitù militari: Pigliaru, puntiamo a dismissione poligoni Capo Frasca e Teulada e riconversione poligono Quirra

 

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha ricevuto oggi una delegazione di rappresentanti della società  civile che manifestavano sotto gli uffici regionali contro le servitù militari. «È stato un incontro utile, impostato sul rispetto reciproco – ha commentato il presidente Pigliaru a conclusione della riunione –. Questa giunta  non ha alcuna intenzione di andare avanti da sola nella discussione con il governo, al contrario, vuole aprire al massimo l’ascolto, farsi terminale del forte sentimento popolare. Gli indirizzi della giunta, rafforzati dall’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio regionale, vanno verso la dismissione dei poligoni di Capo Frasca e Teulada e la riconversione in senso dual-use, cioè lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo industriale, non solo in ambito militare, ma anche civile, del poligono di Quirra».
«Siamo fortemente convinti – ha proseguito il presidente dell’esecutivo regionale –  che per ottenere risultati sia necessario portare avanti richieste non generiche ma concrete, e intraprendere un percorso chiaro e da svolgersi in tempi certi, che per noi significano la scadenza di legislatura. Per questo non abbiamo firmato il documento d’intesa alla Conferenza nazionale sulle servitù e per questo ci siederemo ad un tavolo di confronto istituzionale solo quando ci sarà disponibilità, da parte del governo, a discutere la percorribilità di un processo di dismissione dei poligoni e, subito dopo, della definizione di misure di riequilibrio e mitigazione».
Alla delegazione, che si è posta al tavolo della presidenza come «interprete di un sentimento collettivo», evidenziando la necessità di preoccuparsi di tutelare questo territorio e il «non voler passare alla storia come la generazione che ha permesso la distruzione di un paradiso», il presidente ha assicurato inoltre la precisa volontà di agire sul fronte della raccolta dei dati da parte di osservatori internazionali indipendenti. «Vogliamo dati certi sulla salute e sui danni apportati all’ambiente – ha sottoneato Pigliaru –, ma anche stime sui costi da mancato sviluppo, tutti elementi che insieme costituiscono il punto certo da cui partire. Attraverso misure trasparenti di comunicazione di questi dati – ha concluso il capo dell'esecutivo regionale – si potrà uscire dall’opacità che attualmente riveste le questioni legate alla presenza militare. Tematiche, queste, che saranno approfondite e discusse nella seconda Conferenza regionale sulle servitù che la Regione sta preparando».