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8/7/2014 – Servitù militari in Sardegna: causa contro il governo per le mancate bonifiche

 

È pronta una causa legale contro il governo e il ministero della Difesa per le mancate bonifiche nelle aree soggette a servitù miliare. Lo annuncia Roberto Frongia, coordinatore di Sardegna Obiettivo 6, che ha anche inviato al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, una lettera-diffida firmata da altri venti avvocati tra cui Rodolfo Meloni, Francesca Curreli, Barbara Amat Gentilini, Marco Sannais, Pasquale Dessì, Francesco Licciardi, Tiziana Congiu, Alessandra Ferrara, Giuseppina Lorenzoni.
«Il 60% del demanio militare italiano – scrive Frongia –  è concentrato in Sardegna ed il carico di inquinamento è oramai insopportabile. Sono 35 mila gli ettari che l’Isola ha sacrificato al vincolo delle servitù. La Sardegna sostiene e subisce, da un lato, l’occupazione militare di aree pregiate sul piano ambientale e paesaggistico (Teulada, Salto di Quirra, Capo Frasca, senza considerare altre aree minori ma di grande pregio), dall’altro, patisce la devastazione ed il degrado delle aree industriali e minerarie dimesse».
«I disoccupati nell’isola – prosegue il coordinatore di Sardegna Obiettivo 6 – sono 117mila, il 17,5 per cento della popolazione, per non parlare poi delle migliaia di persone che sopravvivono solo grazie agli ammortizzatori sociali. Tutto ciò è intollerabile. Per queste ragioni – conclude Frongia – chiediamo che lo Stato risponda agli obblighi di legge: in particolare il rispetto del principio “Chi inquina paga” (uno dei pilastri fondamentali sul quale si sono sviluppate le politiche ambientali delle comunità europee a partire dall'inizio degli anni '70) e l’equa ripartizione dei gravami militari nel territorio nazionale».