«È necessario un riequilibrio: il 65% delle servitù militari nazionali grava sulla Sardegna». Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru questa mattina a Montecitorio, in apertura dell’audizione in IV Commissione Difesa presieduta da Elio Vito. Pigliaru ha ricordato i numeri di queste servitù: 30mila ettari di cui 13mila con limitazioni totali, impegnati dal demanio militare a cui si devono aggiungere gli spazi aerei e circa 80 chilometri di costa. Con i due poligoni più vasti d’Europa: Salto di Quirra e Teulada. «Abbiamo una concentrazione scandalosamente alta e poco sostenibile che rende la Sardegna l’azionista di maggioranza della partita delle servitù militari», ha aggiunto il presidente della Regione. «Ora – ha concluso Pigliaru – vogliamo essere azionisti di maggioranza anche dalla parte dei benefici. A partire da questa esperienza la Sardegna deve attrarre investimenti di ricerca e innovazione non necessariamente ristretti al campo militare: la quota parte dell’impegno dello Stato in questo campo deve essere in proporzione all’entità delle servitù, cioè il 65 per cento».
|