«Una coalizione e un governo regionale di conservatori che non ha alcuna intenzione di mettere mano alle riforme di cui la Sardegna ha bisogno: vale a dire la riforma della burocrazia, degli uffici regionali, degli enti locali. Vogliono tenere in piedi le Province nonostante nella scorsa legislatura fosse stato avviato il processo che avrebbe portato all’abolizione degli enti intermedi». È la posizione espressa dagli Stati generali dei Riformatori sardi riunitisi a Oristano per fare il punto sulla situazione politica e decidere i prossimi passi della riorganizzazione del partito che culminerà con il congresso regionale entro l’estate. «Il disegno di legge del governo Renzi, sulla riforma del titolo V della Costituzione – sostengono ancora i Riformatori sardi – ridimensiona di fatto i poteri che lo Statuto attualmente prevede in capo alla Regione per far posto a un neo centralismo romano che rende la Sardegna uguale alle altre regioni. Inaccettabile che il governo regionale non si opponga, non faccia sentire la sua voce». A conclusione della riunione è stato sottolineato come la Sardegna abbia bisogno di una scossa e che pertanto «i Riformatori promuoveranno la costituzione di una Giunta ombra attingendo alle migliori risorse presenti in Sardegna». Per quanto riguarda infine le prossime europee, i Riformatori hanno voluto mettere in evidenza come vada avanti con successo l’operazione di boicottaggio delle elezioni, «soprattutto per dare un forte segnale a Roma e al Parlamento nazionale che ha deciso di non istituire il collegio Sardegna, regalando ancora una volta i voti dei sardi ai candidati siciliani».
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