|
Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci | «La Sardegna e il suo Consiglio regionale possono rivendicare con orgoglio il ruolo di antesignani di un processo che potrebbe avviare una fase di rinnovamento che conduca a una nuova legittimazione morale della politica. In un momento difficile per il Paese, occorre che la cosiddetta classe dirigente sia al fianco della società civile e non sulle spalle della stessa. Occorre proseguire con coraggio e determinazione su questa strada: mettere in discussione rendite di posizione consolidate, rischiare le proprie certezze per dare più sicurezze alla nostra comunità e in particolare alle nuove generazioni». Lo ha detto il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in relazione al passaggio, in prima lettura, al Senato della modifica costituzionale riguardante il numero dei componenti dell’Assemblea regionale. «Per quanto riguarda la nostra Isola – ha concluso Cappellacci –, la decisione odierna può e deve avere la sua naturale prosecuzione nell’appuntamento referendario del 6 maggio: è un’occasione da cogliere affinché la Sardegna possa anticipare il dibattito nazionale, ripartendo dall’elemento qualificante della politica: la volontà popolare».
|