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Editoriale
di Gherardo Gherardini
Si rinnova la cooperazione in Sardegna

Il rilancio della BCC di Cagliari

I numeri della Cooperazione nell'isola

Il testo della relazione e del disegno di legge sulla Cooperazione in Sardegna, approvato dalla Giunta regionale il 18 gennaio 2012

La Cooperazione come valore economico e sociale in Sardegna

 

Editoriale

 

SARDEGNA INDUSTRIALE n. 5-6/2011 (*)

 

Un settore strategico nell’economia della Sardegna – che conta nell’isola circa 3.500 imprese e 12mila soci lavoratori, che partecipa per il 6 per cento al fatturato regionale complessivo e per il 9 per cento al valore aggiunto – potrebbe essere finalmente disciplinato da una organica e rinnovata normativa. Con una delibera del 18 gennaio 2012 la Giunta regionale, su proposta dell’assessore del Lavoro, Antonello Liori, ha approvato infatti un disegno di legge concernente “Norme in materia di cooperazione in Sardegna”, che costituisce il risultato finale di un lavoro di studio e ricerca sulla normativa regionale e nazionale, di analisi del sistema cooperativo nell’isola e di elaborazione di proposte, portato avanti dall’assessorato del Lavoro e dalle centrali cooperative operanti in Sardegna.
All’impegno assunto dall’assessore Liori alla fine dello scorso anno («Sono determinato a portare a termine senza tentennamenti il lavoro sin qui svolto. Con la nuova legge saremo certamente in grado di elaborare un sistema efficiente e trasparente, capace di sviluppare un programma di sviluppo economico attraverso il potenziamento, la modernizzazione e la maggiore produttività delle imprese più meritevoli»), ha fatto seguito, in tempi straordinariamente brevi, l’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta regionale. Un ddl che non intende sostituire ma integrare e coordinare la normativa regionale vigente in materia di cooperazione, «affermando i principi fondamentali e stabilendo un quadro unitario e coerente di istituti e di interventi».
Di particolare rilievo, nell’ambito del provvedimento, le disposizioni che riguardano il riconoscimento e la promozione del ruolo delle Centrali cooperative; l’istituzione ed il funzionamento della Consulta regionale e l’istituzionalizzazione della Conferenza regionale sulla Cooperazione; il riconoscimento della peculiare funzione della Cooperazione sociale «quale forma di impresa generatrice di vantaggi socialmente evidenti e misurabili»; l’esercizio diretto da parte della Regione delle attribuzioni in materia di vigilanza e di tutela sulle cooperative, sui loro consorzi e sugli altri enti mutualistici, consentendo un controllo diretto e tempestivo del rispetto dei requisiti mutualistici da parte delle cooperative che non aderiscono ad alcuna Associazione, e, nello stesso tempo, un monitoraggio costante sul mondo della cooperazione, base fondamentale per la progettazione e l’attuazione delle politiche sul settore.
L’approvazione del ddl ha suscitato naturalmente soddisfazione nel mondo cooperativo regionale, anche se, per l’approvazione definitiva della legge, devono essere ancora superate due tappe importanti: l’esame del documento da parte della Commissione consiliare e la successiva discussione in Aula. Si tratta – avverte il presidente di Legacoop Sardegna, Antonio Carta – della fase più delicata, che dovrà essere superata con il contributo di tutto il movimento, anche ai fini di un miglioramento del testo della legge. «A tutti è utile ricordare in questo momento – sottolinea il Presidente di Legacoop – il contributo delle imprese cooperative allo sviluppo ed all’occupazione e il loro impegno, pur tra le enormi difficoltà dell’economia regionale, nel fronteggiare la crisi e difendere quotidianamente l’occupazione, assumendo il lavoro come primo criterio del proprio agire».


(*) Numero aggiornato al 31 gennaio 2012