Promuovere e sviluppare le capacità di affrontare e superare le avversità nei territori occupati della società palestinese, attraverso la promozione dei valori della pace e del dialogo; facilitare, in particolare, il reinserimento sociale di minori ex detenuti nelle carceri israeliane, impedendone l’arruolamento in organizzazioni di lotta armata e prestando sostegno psicologico anche alle famiglie. È quanto si propone il progetto comunitario “Libera-mente: supporto e valorizzazione servizi di salute mentale a favore dei minori ex detenuti e madri palestinesi”, presentato dalla Provincia di Nuoro alla Regione Sardegna, ottenendo il primo posto in graduatoria nel Bando regionale 2011, che prevede il finanziamento di sole tre proposte progettuali in tutta l’isola, con un importo complessivo di 70mila euro. Il progetto – informa un comunicato – si fonda su diversi studi che dimostrano la presenza di un alto tasso di disturbi mentali, legati allo stress dell’occupazione, tra la popolazione palestinese e in particolare tra i bambini. «Attraverso il supporto e l’accompagnamento degli operatori sociali del territorio palestinese nella formazione mentale – ha spiegato l’assessore Michele Ruiu –, si intende istituzionalizzare servizi di salute mentale, consolidando prima di tutto le loro competenze e fornendo loro strumenti adeguati affinché si possa realmente aiutare la popolazione nella ricostruzione e nella costituzione delle istituzioni sociali, quali i servizi di salute mentale». Capofila del progetto, la Provincia di Nuoro si avvarrà della collaborazione del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Cagliari e dell’Associazione palestinese Nafs for empowerment psychological and social counseling.
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