Dopo gli atti intimidatori degli scorsi giorni, vertice stamattina a Villa Devoto al quale hanno partecipato, con il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ed il sottosegretario alla Difesa, Giuseppe Cossiga. «Abbiamo esaminato – ha dichiarato Cappellacci a conclusione dell’incontro – i problemi del territorio: questioni che hanno radici lontane e che richiedono un'azione congiunta da parte delle Istituzioni». Il ministro dell'Interno ha offerto, a questo proposito, piena disponibilità ad un nuovo incontro con i rappresentanti degli enti locali per approfondire i problemi dei vari territori. Un segnale colto positivamente dal Presidente della Regione che ha ricordato come «proprio partendo dalle idee e dai progetti che giungono dal territorio la Regione sta ponendo in essere una serie di politiche per lo sviluppo che passano attraverso interventi congiunturali e azioni infrastrutturali, che necessitano di essere accompagnati da azioni nel campo della sicurezza». Una linea questa condivisa dal ministro: «In Sardegna – ha detto Maroni – questi fenomeni non sono connessi alla presenza di criminalità organizzata, non vi è una cupola. Le cause sono più complesse e richiedono un'attenta opera di prevenzione, anche attraverso interventi di carattere socio-economico». Dello stesso avviso anche il sottosegretario Cossiga, che ha sottolineato la necessità di affrontare le complesse cause sociali del fenomeno attraverso la creazione di opportunità per le comunità. I lavori sono poi proseguiti con l’incontro con il presidente dell'Anci, Salvatore Cherchi, che ha sottolineato come le dimissioni dei sindaci di Ottana e di Illorai siano «un gesto di protesta contro la subcultura della violenza e dell'intimidazione e di richiesta di sicurezza».
|