«Il timbro digitale rientra in un progetto ampio e ambizioso, che stiamo portando avanti sin dall’insediamento della Giunta regionale: il processo di informatizzazione, semplificazione e alleggerimento della burocrazia amministrativ». Lo ha detto l’assessore regionale degli Affari generali, Ketty Corona, dopo la firma del protocollo d’intesa, tra il prefetto Giovanni Balsamo e il sindaco di Cagliari Emilio Floris, per la sperimentazione del timbro digitale che permette l’autenticazione delle certificazioni anagrafiche e di stato civile, la cui licenza è stata acquistata dalla Regione nel dicembre 2009. Pochi mesi dopo, quindi, il timbro digitale ha piena applicazione: viene offerto ai cittadini un servizio innovativo che consente di stampare da qualsiasi postazione internet certificati anagrafici e documenti con validità giuridico - legale evitando lunghe file agli sportelli pubblici. Pertanto meno incombenze per i cittadini sardi e maggiore supporto agli enti locali, soprattutto ai comuni isolani meno popolosi. Cagliari sarà il primo a sperimentare questa rivoluzione, con relativo risparmio di tempo e denaro, che la Regione garantisce attraverso l’applicazione del timbro digitale, con effetti decisivi anche nell’opera di de–materializzazione dei documenti e degli archivi amministrativi. Per ricevere dalla Regione il timbro digitale hanno manifestato formalmente il loro interesse anche l’Ente Foreste, il comune di Sassari, quello di Tempio, la Provincia di Oristano e l’Università di Cagliari.«Abbiamo messo a disposizione– ha sottolineato l’assessore Corona – la licenza del software di tutti i comuni sardi, delle province, dei centri di ricerca e delle Università. Attraverso il progetto “Comunas” sosterremo i comuni meno popolosi fornendo l’hardware necessario».
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