Un comunicato dell’assessorato regionale degli Enti locali ed Urbanistica informa che sono state rese note, da parte del Tribunale amministrativo della Sardegna, le prime sentenze sui ricorsi presentati da Comuni e privati, contro il Piano paesaggistico regionale. «I Giudici amministrativi della II Sezione – si legge nella nota –, nella seduta dell’8 ottobre 2007, hanno confermato che la Giunta regionale ha piena competenza a legiferare in materia di pianificazione urbanistica ed hanno altresì ribadito che l’esecutivo ha agito nel rispetto della legge». «Nella ricostruzione del contesto storico e giuridico, il Tar – prosegue il comunicato – ha ricordato che la Regione, dopo la bocciatura dei precedenti strumenti urbanistici (i Piani territoriali provinciali, Ptp), aveva avviato precauzionalmente i provvedimenti di salvaguardia approvando prima la legge regionale n. 8 (la “Salva-coste”), e quindi adottando un nuovo strumento di pianificazione urbanistica: il Piano paesaggistico regionale. Il Tar ha ribadito, inoltre, che la norma di legge riconosce alle Regioni il potere di sottoporre a “specifica normativa d’uso” il territorio, individuandone gli indirizzi, le linee di sviluppo urbanistico ed edilizio e i beni da sottoporre a specifica disciplina di salvaguardia». «È stato infine confermato – sottolinea la nota assessoriale – che la Regione ha il potere di incidere sulle prerogative dei Comuni, titolati alla gestione del territorio, purché il fine sia quello di tutelare e valorizzare il paesaggio». «La sentenza del Tar – conclude l’assessore regionale dell’Urbanistica, Gian Valerio Sanna – ha anche un valore politico quando vengono riconosciute la legittimità di procedura e di competenza da parte della Giunta: due aspetti questi contestati da mesi invocando chissà quale abuso».
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