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9/8/2007 – Destinati soprattutto agli impianti i fondi regionali per lo sport

 

Il Comitato regionale del Coni e i rappresentanti di Province e Comuni della Sardegna hanno approvato l’indirizzo del Piano triennale 2007-2009 elaborato dalla Regione, che è stato illustrato dall’assessore regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Maria Antonietta Mongiu, che ha convocato la riunione, nonostante il periodo di ferie estive, per rendere subito disponibili i fondi della legge regionale 17 del 1999.
La Finanziaria 2007 – informa un comunicato – ha stanziato 21 milioni di euro da dividere in tre parti uguali per realizzare i nuovi Palazzetti dello sport a Cagliari, Nuoro e Oristano: la decisione del Consiglio regionale ha tenuto conto delle carenze nell’impiantistica e del bacino d’utenza crescente nei tre capoluoghi. Per Nuoro, in particolare, si tratta di un provvedimento che guarda ai risvolti sociali prima ancora che a quelli sportivi.
L’assessore Mongiu – si legge ancora nella nota – ha confrontato i dati del precedente triennio con i nuovi finanziamenti per un settore che lei considera «un luogo sociale che svolge un ruolo pedagogico importantissimo, talvolta sottovalutato dagli stessi addetti ai lavori. In un processo di innalzamento dell’istruzione, lo sport è fondamentale per intercettare la dispersione scolastica. Dobbiamo rimuovere tutto ciò che ostacola l’istruzione e la formazione dei nostri ragazzi. Lo sport è uno strumento che, più di altri, può aiutarci a raggiungere questo obiettivo».
Nel ricordare che dai 19 milioni 4 mila 234 euro del 2004 (iva compresa) si è passati ai 25 milioni 250 mila euro dell’anno in corso (depurati dell’iva, dopo la scelta di tagliare le sponsorizzazioni a vantaggio dei contributi detassati), l’assessore Mongiu ha sottolineato che «in alcuni settori della cultura non è stato possibile garantire incrementi di questa portata», a testimonianza dell’attenzione che viene rivolta dalla Regione nei confronti dello sport.
«Quando parliamo di inclusione sociale – ha precisato Mongiu – non parliamo soltanto di giovani, ma ci riferiamo anche ad anziani e disabili. Certe attività sportive, come le bocce, oggi sono le cenerentole ma vanno favorite nella crescita perché toccano fasce di popolazione particolarmente sensibili».