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27/4/2007 – Legler: sottoscritto impegno per il rilancio del settore tessile in Sardegna

 

È finalizzato al rilancio della Legler nell’isola l’impegno sottoscritto questa mattina da Regione,  enti locali, sindacati e Sfirs. Come noto le unità produttive di Legler a  Macomer, Ottana e Siniscola sono chiuse ormai da tre mesi a causa dello stato di crisi della Legler Italia. In un incontro che si è tenuto nel palazzo di viale Trento, a Cagliari, il presidente della Regione, Renato Soru, ha illustrato le ultime novità di una vertenza che interessa un migliaio di lavoratori della Sardegna centrale.
La Sfirs ha interrotto le trattative con Legler Italia per l’acquisizione di quote del pacchetto azionario a trasformazione parziale del credito vantato da Sfirs, in quanto nel bilancio societario sono emersi 63 milioni di euro di passività che non erano state mostrate in precedenza (fidejussioni e avalli sulle operazioni legate alla società partecipata marocchina).
Il presidente Soru ha precisato di aver ricevuto manifestazioni d’interesse da alcuni gruppi imprenditoriali, tra cui una importante holding marocchina e una società che fa capo ad un industriale di origini sarde, legato ad un imprenditore che lavora il cotone in alcuni Paesi dell’Est europeo. Il lavoro di questi giorni è rivolto alla cancellazione delle fidejussioni bancarie relative alla Legler Marocco, non più controllata dal gruppo italiano Legler.
Alla riunione di oggi hanno partecipato il presidente della Regione, Renato Soru, l’assessore regionale dell’Industria, Concetta Rau, il presidente della Sfirs, Gianfranco Bottazzi, ed il direttore generale, Carlo Corona, l’assessore all’Industria della Provincia di Nuoro, Giovanni Porcu, il sindaco di Macomer, Marco Mura, il sindaco di Ottana, Peppino Fenudi, l’assessore comunale all’Urbanistica di Siniscola, Franco Floris, e i rappresentanti sindacali regionali, provinciali e territoriali.