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Progetto Cartonsarda: decisione dopo l’istruttoria tecnica

 

12/3/2004 – «L’orientamento della Regione Sardegna sulla proposta di contratto di programma per la realizzazione del progetto Cartonsarda è condizionato alle risultanze dell’analisi tecnica e finanziaria del ministero delle Attività produttive ed alle osservazioni che tutti i soggetti che hanno firmato l’Accordo di programma per la chimica faranno pervenire».

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Giorgio La Spisa, concludendo, ieri sera a Cagliari, il lungo confronto tra Regione, Confindustria, sindacati e Gruppo Parodi. «La preoccupazione principale di tutti – ha chiarito La Spisa – è la ricollocazione dei lavoratori di Montefibre, che ha chiuso a maggio dello scorso anno, collocando i lavoratori in cassa integrazione. Presenti, con l’Assessore, il direttore dell’Associazione degli industriali di Nuoro, Francesco Flore, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i vertici del Gruppo Parodi, titolare della Cartonsarda.

«Ad oggi – ha proseguito La Spisa, facendo riferimento ad una comunicazione che verrà inviata in serata al Governo nazionale – un orientamento non può ancora essere formalizzato. Nella giornata di domani, comunicherò al Ministero che l’istruttoria tecnica in corso deve andare avanti».

«Finora sul progetto – precisa il documento stilato al termine della riunione – non sono emerse né valutazioni univoche né pregiudiziali negative. Risulta quindi urgente che si concluda l’istruttoria tecnica, perché la Regione possa esprimere compiutamente il proprio parere sull’ipotesi di Contratto di programma, a valere sulle risorse previste nel verbale dell’incontro svoltosi a Roma nel dicembre scorso».

«L’incontro di questa sera – ha sottolineato, infine, l’Assessore – è stato fondamentale perchè da questa sera la nostra posizione sulla vicenda è chiara e condivisa da tutti i protagonisti dello sviluppo regionale. L’azienda sappia  che il nostro parere non arriverà, se il Governo non certificherà la fattibilità, tecnica e finanziaria, dell’intervento, perché le risorse in gioco sono sangue della nostra terra, e dei nostri lavoratori, sulla pelle dei quali non siamo disposti a giocare».